La violenza domestica di cui sono vittime soprattutto le donne, ma spesso anche i loro figli, negli ultimi tempi segnati dalla pandemia ha fatto registrare, come testimoniano anche i dati Istat, una recrudescenza provocata pure dalla convivenza forzata dei lockdown. Una situazione che rende difficile chiedere aiuto, per questo sarebbe bello se ci fosse un modo in cui le vittime potessero attivare i soccorsi a insaputa del loro aguzzino. Oggi però c’è un modo: si tratta di un gesto che è stato inventato e codificato in Canada e che la Canadian Women’s Foundation, insieme a tante altre associazioni contro la violenza domestica, sta cercando di diffondere in tutto il mondo grazie anche all’hashtag #SignalForHelp.
Il gesto che salva
In Italia fra le prime a divulgare l’iniziativa sono state l’associazione Toponomastica femminile e Giuditta Pasotto, di gengleonlus.org. Proprio l’attivista ha realizzato in video in cui parla di questa proposta di adottare un segnale internazionale per richiedere aiuto in modo silenzioso e discreto, senza lasciare traccia. “Vi prego di darne massima diffusione”, chiede Pasotto mentre spiega come realizzare la richiesta di aiuto. Bisogna mettere il palmo della mano davanti a sé il modo che sia visibile a chi ci sta di fronte, piegare il pollice all’interno e poi chiudere le dita come si trattasse di fare ciao.
Cosa deve fare chi vede il segnale
In tutto il mondo questo gesto si sta diffondendo come “Universal hand signal” per dare una possibilità in più a chi non riesce nemmeno a chiamare i soccorsi. Se vedete questo segno, fate capire senza parlare che lo avete notato e avvisate subito il centro antiviolenza 1522 o le forze dell’ordine.